La grande componente storico-culturale dei territori del Parco si è conservata nei nomi dei luoghi, che restano come epigrafi a segnalare qualcosa che è accaduto e che il tempo ha lasciato indietro. Allora la "Lunigiana" potrebbe essere la terra di Luni, la "Garfagnana" un grande bosco sacro e "Bismantova" un luogo oggetto di battaglie al tempo di Tito Livio o, ancor prima, l'altare dei sacrifici notturni che le popolazioni celtiche donavano alla Luna.
Lunigiana
Il termine "Lunigiana", deriva dal nome del comprensorio romano nel quale rientrava il porto di Luni, antica città divenuta colonia romana nel 177 a.C. Il nome "Luni" a sua volta è dovuto probabilmente alla forma del borgo, che richiama una mezza luna, o alla dedica fatta dai coloni romani alla dea della Luna, Selene. Un ulteriore richiamo è dato dai numerosi ritrovamenti di statue a stele nelle terre della Lunigiana, nella maggior parte dei casi raffiguranti uomini il cui volto è stilizzato nella forma di una mezzaluna.
Garfagnana
"Evoluzione dal laitno "Carfaniana", è riconducibile a "Locus Feroniae", cioè il bosco sacro a Feronia, la dea della fertilità della mitologia romana. L'etimologia del termine deriva probabilmente a quello che videro i primi abitanti di questa valle, prima gli Etruschi e poi i Romani, una terra ricca di acqua e vegetazione, dove l'uomo per poter vivere, di agricoltura, pastorizia e lavoro dei boschi, si è messo in rapporto diretto con la natura.
Bismantova
Fin'ora non è stato possibile stabilire a che cosa la Pietra debba il suo nome. Un'ipotesi identifica il termine con il "Suiomontium" citato da Tito Livio nella ricostruzione della campagna militare condotta dai Romani, guidati da Marco Emilio Lepido, contro le bellicose tribù Liguri della montagna, culminata con la sconfitta di questi ultimi nel 176 a.C., che avrebbe avuto per teatro la zona compresa fra il Monte Valestra ed il Monte Cusna.
Un'altra proposta etimologica, suffragata dalla tangibile sacralità della montagna e dalla persistenza accertata della toponomastica celtica nell'Appennino reggiano, lo fa derivare da "vis", il "vischio", termine carico di simbologie arcaiche, "men", ovvero "luna", e "tua": si tratta di un omaggio delle popolazioni galliche fra il 400 e il 150 a.C. alla divinità lunare per la quale si praticava forse, sulla cima di questo imponente altare di roccia, il rito notturno della raccolta del vischio.