Capriole al monte Tavola: un picnic per tutta la famiglia nei prati fioriti dell’Appennino parmense.
( 01 Aprile 2010 )All'inizio di primavera è d’obbligo almeno una capriola al monte Tavola. La capriola cambia e rende dinamico il punto di vista: dopo un inverno passato troppo rigidamente a guardare il mondo sempre dalla stessa testa, sopra il solito collo, eccetera eccetera è opportuno rimescolare un po’ le carte e quale miglior modo di una bella capriola al monte Tavola?
Qui la sequenza cinematica davanti ai nostri occhi sarà: prato morbido splendidamente fiorito, cielo limpido superazzurro, crinale bianco luccicante, prato morbido splendidamente fiorito, cielo limpido superazzurro, crinale bianco luccicante, cielo limpido s........, attenzione però a non prendere troppa velocità (le capriole in serie danno il capogiro).
E poi anche il nome mette di buon umore: monte Tavola. Al contrario dei suoi vicini monte Aguzzo, monte Acuto, monte Fosco, monte Orsaro, non incute timore, ma ispira fiducia: la tavola è piatta, imbandita e piena di amici, gli altri monti sono ripidi, sembrano sfidare la nostra natura per metterci alla prova. Monte Tavola no, è lì, amichevole, all'inizio di primavera è decisamente meglio di qualsiasi altra tavola. La tovaglia è un soffice prato impreziosito da crocus, scille, fegatelle, primule e appena più tardi l'odorosa brigata si arricchisce con anemoni, viole, genziane, genzianelle, orchidee e, qua e là, indurite chiazze di neve. Perfette per sciare solo con scarponi e pantaloni corti.
Comodamente sdraiati nei prati, si può ammirare il crinale ancora luccicante, seghettato dal susseguirsi delle verticali rocche (Biasca, Scala, Pumaciola) che, come ostriche, nascondono nel loro grembo preziosi tesori: i laghi della val Parma.
Fantasticando è dolce lasciarsi andare in una profonda "ronfata" primaverile: perfetta, finchè una caparbia formica non s'insinua sulla gamba semiaddormentata.
Chi non dorme può andare a prendere il caffè a Lagdei, graziosa conca lacustre con accogliente rifugio circondata dalla lussureggiante foresta demaniale val Parma. Il sentiero che conduce a Lagdei è facile e molto piacevole, si attraversa la più bella foresta della provincia.
Ma come raggiungere questo Eden? Si parte dal Cirone, storico passo fra Pontremoli e Corniglio, un tempo antica via di pellegrini e commerci fra la terra del burro e quella dell'olio e del sale.
Il sentiero (seguire il segnavia CAI 00) percorre il crinale fra Toscana ed Emilia - Romagna; si sale fra praticelli e boschi di faggio contorti dal vento, accompagnati dai rassicuranti cippi di Maria Luigia (i cippi del 1828 contrassegnavano il confine fra il ducato di Parma e Piacenza e il granducato di Toscana). Dopo 40 minuti circa il panorama si allarga e si entra nei prati fioriti di monte Tavola.
Con una bella giornata e lo spirito euforico, si ha l'illusione di arrivare alla scintillante malga Pezziè de Parù, sopra Cortina: la dolce morfologia che ricorda i prati delle malghe dolomitiche o il Carso è dovuta alla geologia. Qui infatti, diversamente dal restante crinale di arenaria macigno, prevalgono i calcari di Groppo del Vescovo che hanno generato un paesaggio morbido con piccole doline a perimetro circolare, oblungo o perfino a quadrifoglio. La dolina più evidente occupa un’area di circa 30 metri quadrati ed è profonda oltre 2 m.
Per gli escursionisti più in forma si può proseguire verso l’Orsaro che, grazie ai suoi 1800 m, consente di vedere le navi alla fonda nel golfo di La Spezia.
Per il ritorno, ovviamente, arrangiatevi.
Come si arriva in auto al punto di partenza (passo del Cirone): dall’autostrada Parma - La Spezia (A15) si esce a Berceto e da qui si procede in direzione di Corniglio, si sale al passo del Sillara e poi si scende verso Marra, qui si svolta a destra verso Bosco di Corniglio - passo del Cirone. All’altezza dell’abitato di Cirone prendere a destra verso il passo. Lasciare l'auto al passo.
Da Parma s’impiega un’ ora e mezza; da La Spezia all’incirca lo stesso tempo; se si proviene da Sud, conviene uscire a Pontremoli e salire lungo il passo.
Quando andare: in primavera, estate e autunno non ci sono problemi.
Attrezzatura necessaria: un paio di scarponcini da trekking.
Attrezzatura consigliata: carta escursionistica del parco o altra carta escursionistica o topografica.
Norme comportamentali: non lasciar traccia del proprio passaggio, i pascoli sono di proprietà privata e c'è chi lavora per mantenerli integri come li vedete.
Luoghi interessanti da visitare:
Foresta demaniale val Parma e i suoi splendidi laghi.
Bosco di Corniglio, i castagneti, il suo castello, l'ospitale albergo Ghirardini.
Sesta e i dipinti di Madoi.
Marra, piccola frazione con case in sasso e fontana/lavatoio.
Pracchiola, piccola frazione nel versante pontremolese con castagneti e cascate del fiume Magra.
Berceto e il suo splendido duomo romanico.