Sia la natura che la politica ci hanno ricordato recentissimamente che prevenzione e adattamento al cambiamento climatico e transizione ecologica non sono un pranzo di gala e non si possono conseguire con la linearità, il buonismo e le sicurezze che si vorrebbero immaginare. Neppure con una semplificazione - sempre pericolosa - che divide il mondo in buoni e cattivi.
Sono e saranno oggetto - cambiamento climatico e transizione ecologica - di complessi lunghi diversi e anche faticosi conflitti politici . Tuttavia è una strada che va perseguita. La natura prima con l’uno due siccità, alluvione e forse ancora siccità, e la politica poi , col travagliato voto a maggioranza inedita al parlamento europeo sul Nature Restoration Law, che ci dicono quanto siamo al centro di un momento di squilibri e cambiamenti difficili nelle quali soluzioni precostituite e certe non ve ne sono. Mai come ora lo sviluppo sostenibile appare un rebus a soluzione incerta da risolvere con la democrazia. E questo assunto vale anche per l’acqua elemento e tema che riassume tante questioni inscindibilmente tra di loro connesse, alcune di natura naturalistico-climatica, fisico-geologica come l’approvvigionamento, l’accumulo, la conservazione ma altre di carattere più strettamente politico economico e anche culturale come la gestione dei servizi ,i consumi e anche la relazione con la biodiversità e il paesaggio. L’acqua è certamente un diritto umano - se parliamo della quantità di acqua potabile che serve a sostenere una persona, una famiglia ogni giorno. È certamente un diritto di cittadinanza sociale bene comune, bene indiscutibilmente pubblico che va utilizzato e distribuito e quando serve monetizzato con criteri che consentano a tutti l'accesso adeguato e facile. In qualche caso l'acqua è anche una merce; lo è quando diventa una risorsa come un'altra per produrre beni o servizi e realizzare legittimi profitti e gestioni d'impresa .
Possono il programma MAB dell UNESCO e le Riserve di Biosfera sul territorio contribuire ad affrontare queste complesse tematiche? in particolare nel bacino del Po che è il cuore economico del paese?
Va anzitutto sottolineato che ci sono dei più penetranti forti e diretti poteri in campo secondo l'ordinamento giuridico statale..poteri amministrativi e di gestione. Ci sono anche le forze la forza economica di molti soggetti grandi e meno grandi singoli e associati che hanno un grande peso decisionale e operativo.
Tuttavia i temi che sono oggetto e core-business…si può dire la missione essenziale delle Riserve di Biosfera cioè l'educazione alla scienza e la cultura sono assolutamente qualcosa di importante anche se hanno una certa distanza dal momento gestionale e decisionale. E tuttavia è del tutto evidente che in una situazione così complessa così incerta così soggetta a criticità e cambiamenti le tematiche dell'educazione e della scienza e della cultura sono nel medio e lungo periodo assolutamente essenziali. Per questo è davvero un'opportunità in più quella che ci troviamo in Emilia Romagna ad avere tre Riserve Uomo e Biosfera dell'Unesco che investono fortemente i grandi sistemi naturali che stanno attorno al cuore economico storico, insediativo, industriale della regione , la “Via Emilia” : cioè i sistemi montuosi dell’Appennino, il sistema del grande fiume “arteria naturale” lo chiamerebbe Neruda che raccoglie e convoglia le acque di un reticolo diffuso e capillare , il sistema del Delta cioè mare e della foce e del grande fiume. Tutto questo in qualche modo rafforza la possibilità intanto di approfondire il dialogo tra territori diversi; di non spezzare problematiche e e ricerca di soluzione che non possono essere spezzate. I sistemi idrici e in generale anche i flussi l’accumulo delle acque sono assolutamente integrate e -ricordiamo con la Laudato sì - che l ‘insieme è più importante delle singole parti. Primo compito delle Riserve di Biosfera è quello di creare spazi, condizioni, occasioni perché il confronto che ci sarà inevitabilmente e sarà inevitabilmente anche duro e difficile (attraversato anche da altri interessi prima di tutto da legittime divergenze e contrasti politici) sia davvero fondato su una elevata base e grado di conoscenza; su un utilizzo corretto consapevole della scienza,da intendersi non come fede ma come patrimonio ineludibile di conoscenza e di ricerca su cui basare le diverse opinioni e le diverse soluzioni immaginabili e possibili. C’è ne è un grande grandissimo bisogno. perché non è così chiaro che i fiumi non sono semplici tubi che i laghi non sono solo depositi di acqua che i boschi non sono solo magazzini di legna da ardere.
Le Riserve di Biosfera hanno -in questa fase un loro “mestiere” che è quello di una sorta di corpi intermedi a base territoriale e a geometria variabile, patti di collaborazione per lo sviluppo sostenibile che hanno l’ambizione di coinvolgere e mettere in collaborazione imprese e comunità,pubblico e privato.
La Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano insiste su un sistema fisico naturale - l 'Appennino - che -come in genere ogni montagna o catena - è oggettivamente un fattore di raccolta e accumulo di acque dolci, importante ! Qui ci sono le sorgenti del Panaro, del Secchia, del Crostolo, del Parma del Baganza del Taro..oltreche del Magra e del Serchio. La RB è nata da pochissimi anni ma proprio sul tema delle acque da questo punto ha già in campo una serie di azioni concrete.
Alcune sono direttamente concentrate sulle acque a cominciare dall'utilizzo e dalla divulgazione di uno studio sulle piccole sorgenti dell’ Appennino che dimostra le criticità parallele al cambiamento climatico. Altrettanto si può dire del progetto Life Claw che - a partire dalla conservazione del gambero di fiume , attiene alla biodiversità e alla vita acquatica e anche alla qualità delle acque dei torrenti. Il cambiamento climatico già ha inciso e sta incidendo pesantemente sulla quantità l’estensione e la durata della neve alle quote medio alte e - per altri versi - sullo stato del piccoli laghi morenici sui quali si stanno concentrando non solo attenzione ma interventi di gestione e adattamento .
Probabilmente più rilevanti ancora sono le azioni connesse al Life Agricolture,un progetto Life che studia ma sperimenta anche modalità di gestione della agricoltura più capaci di rallentare le trattenere acque e carbonio nei suoli.
Vorrei citare anche una piccola iniziativa, di importante significato etico e di formazione civile e che si avvierà lunedì prossimo. Settanta ragazzi, provenienti dai luoghi più gravemente alluvionati della Romagna, saranno ospitati per una settimana in Appennino e accompagnati da educatori dei centri CEAS . Altri settanta faranno lo stesso nella settimana successiva.
C’è poi credo nettamente al di sopra di tutti gli altri per importanza - il progetto già realizzato che riguarda i crediti di sostenibilità. I boschi della RB Appennino contengono quasi mezzo miliardo di alberi. Questi svolgono essenziali servizi ecosistemici che riguardano lo stoccaggio e la cattura della CO2,la biodiversità, il paesaggio e la ricreazione,ma anche la funzione di tutela idrogeologica, di regolazione dei flussi idrici, di filtro per qualità delle acque stesse, di riduzione delle evaporazione. Olt Quello sui crediti di sostenibilità è un progetto a larga scala che punta a conservare rispetto ai cambiamenti climatici la copertura boschiva ( che non è da dare per scontata ) e anche la qualità dei boschi e di tutti i servizi ecosistemici che forniscono. Nel 2022 sono stati convenzionati pianificati e certificati di buona e sostenibile gestione oltre 7mila ettari boschi di proprietà collettiva. I crediti di sostenibilità da questi prodotti sono stati effettivamente acquistati sul mercato volontario da imprese che hanno scelto di ridurre volontariamente la loro impronta carbonica per un valore di oltre 100 mila euro. Nell'anno in corso 2023 prevediamo di raddoppiare e forse triplicare ( oltre i 20 mila ettari) le superfici boschive e i crediti del 2022. Ma più dei numeri conta il fatto che per la prima volta è stato effettuata e incassata dai proprietari una remunerazione dei servizi ecosistemici; e ancora di più il fatto che questa remunerazione non è fine a se stessa .Finalità del progetto in corso non è il mercato dei crediti, che è solo lo strumento,ma un investimento sulla resilienza e resistenza dei boschi d Appennino ai cambiamenti climatici e la loro conservazione a lungo termine .
Queste sono le azioni messe in cantiere e in corso nei pochissimi primi anni di vita della Riserva Unesco dell Appennino. Non è poco .
In ogni caso non basteranno certamente i contributi sia di azione che cultura, di scienza ed educazione delle Riserve di Biosfera.
Servono e serviranno anche piani, risorse economiche investimenti e opere. Ovviamente la preferenza della Riserva di Biosfera è per le soluzioni basate sulla natura . Anche di questo non si può fare un principio assoluto ed escludente di ogni altra cosa. L’equilibrio uomo - biosfera richiede adattamenti, valutazioni complesse e anche compromessi tra i vari interessi coinvolti.
Ma oggi, ancor di più di fronte ad eventi clamorosi e drammatici come l'alluvione in Romagna o la siccità che l'ha preceduta, una lunga esperienza di molti anni di gestione e governo dell'ambiente del territorio ci dice che non ci sarà un piano, un programma, uno stanziamento, un piano marshall, o d’altro genere che risolva tutto. Occorrerà diffondere conoscenza trasparenza e responsabilità . Servono iniziative, diffondere a livello capillare anche la responsabilità e la conoscenza,la capacità di tenere assieme il particolare e il,generale . In questo senso le Riserve di Biosfera possono dare un contributo di etica civile oltre che di conoscenza e di promozione, di collaborazioni e dialogo, che sono assolutamente necessari tra i vari portatori di interessi e anche semplicemente con l'opinione pubblica e i giovani. Non basteranno gli scienziati, non basteranno i ragionieri, non basteranno i finanzieri, non basteranno neanche gli ingegneri. Servirà certamente anche una grande partecipazione; intesa non in termini retorici , ma pratici, nel senso che diversi soggetti, imprese, singoli, centri culturali, scuole, soggetti pubblici si facciano carico della propria parte, sentendosi parte di un insieme e di un tutto per affrontare la criticità che ultimi anni hanno squadernato di fronte al ciclo naturale , agli utilizzi e alla considerazione adeguata di quell'elemento fondamentale che è l'acqua .