( 07 Settembre 2009 )“I Toscani nel mondo sono una risorsa per il futuro. Il progetto del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, è innovativo e interpreta bene i desideri dei giovani e delle montagne”. Sono le parole del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, all’apertura della giornata conclusiva della “Festa dei Toscani all’Estero” dove è stato presentato il progetto “Orizzonti Circolari – Ambasciatori del Terzo Millenio”. L’iniziativa promossa dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Regione Toscana ed Emilia Romagna e coordinata dalla Comunità Montana della Garfagnana, ha portato in Italia venti giovani professionisti, nipoti di emigranti, che da oggi cominceranno a visitare l’Appennino reggiano. “L’obiettivo è quello di creare un collegamento forte con i giovani, che una volta tornati all’estero, potranno promuovere il nostro territorio nel mondo – spiega il presidente del Parco Fausto Giovanelli - Invece che guardare all’emigrazione con nostalgia, noi vogliamo pensare al futuro e considerarla una risorsa per il nostro territorio”. Per Giovanelli, infatti gli emigrati sono una risorsa per la nostra zona. “Rappresentano l’80% dei visitatori dell’Appennino tosco-emiliano – precisa -poi sono molto attivi nel recupero dei patrimonio edilizio. Chi è andato via, ha tenuto delle forti radici nel territorio e spesso ritorna”.
Da quali considerazioni si è partiti per questo progetto?
“Dal fatto – risponde il presidente - che In Italia e nel mondo ci sono migliaia di giovani che hanno nell’Appennino un pezzo di radici e di identità. Ora è giunto il momento di mettere a frutto – e lo facciamo con questo progetto - questa ricchezza. L’emigrazione c’è costata tantissimo: ora cerchiamo di trarre beneficio per il futuro dalle sofferenze del passato”.
Pertanto, che fare?
“Se dall’Appennino molti sono fuggiti per necessità, ora dobbiamo fare in modo che ci ritornino per passione. L’unicità del nostro territorio ne è la chiave migliore”.
Il progetto “Parco nel Mondo” ha già conferito la “cittadinanza affettiva” a molti emigranti. “Insieme al progetto Orizzonti Circolari,vogliamo creare una rete di cittadinanze globali, che possa arricchire anche culturalmente il territorio appenninico”, dice Giovanelli.