Presentazione libro "Roma in Appennino"
( Sassalbo, 05 Giugno 2019 )Incontro con Ermete Realacci venerdì 7 giugno alle 18 all’Auditorium CREDEM di Reggio Emilia (via Emilia San Pietro, 6), in occasione della presentazione del libro “Roma in Appennino. Storie di civiltà lungo la Via romana Parma–Lucca”. All’evento, intitolato “Cultura e sviluppo nell’Italia interna”, converseranno con il presidente della Fondazione Symbola gli archeologi ed esperti autori del volume, Nicola Cassone, Filippo Fontana, Francesco Garbasi e il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli. Introdurrà l’architetto Chiara Dazzi.
Il volume, con una ricostruzione puntuale e attendibile, apre una finestra su un periodo storico che difficilmente viene accostato al territorio appenninico e che invece, vi ha lasciato testimonianze importanti: l'epoca romana. Pubblicato da Compagnia Editoriale Aliberti, il volume, racconta per la prima volta la ‘romanizzazione’ dell'Appennino, avvenuta lungo i tracciati di collegamento con l'Italia centrale e il Mediterraneo.
La Via tra Parma e Lucca, realizzata nello stesso periodo della strada consolare Emilia, rappresenta la straordinaria capacità romana di costruire e collegare contesti e territori e di trasformarli per sempre. Ripercorrendo la storia di questo tracciato, il saggio prende in esame un lungo lasso di tempo, dai primi interventi alla caduta dell'Impero, al periodo in cui la strada manterrà un ruolo strategico fondamentale attraverso assetti geopolitici completamente diversi: dai Longobardi, ai Canossa, al Ducato Estense fino ai giorni nostri.
La presentazione sarà un’occasione per riflettere sulla centralità dell’Appennino e delle sue aree rurali che ciclicamente, con fasi di crescita e di decadenza, si caratterizzano per una continuità culturale davvero straordinaria.
"Questo libro - aggiunge il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli - è una clamorosa scoperta sul passato meno noto dell’Appennino: prima del Medioevo è iniziata una civilizzazione Romana. Ma è anche l’occasione per una riflessione di attualità: le criticità e il disagio delle aree più interne e rurali, portato alla ribalta dal movimento dei gilet gialli e della Brexit”.
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