Pastorizia ed escursionismo: realtà che possono convivere

( Sassalbo, 13 Luglio 2017 )

Nei giorni scorsi un escursionista ha scritto una lettera aperta al presidente del Parco Nazionale segnalando la presenza di cani pastore, lasciati incustoditi, al Passo di Pradarena.

Il presidente Giovanelli ha risposto a signor Raoul Borciani e visto il carattere pubblico che ha assunto la questione ne diamo evidenza anche sul sito dell’Ente.

 “Pastorizia ed escursionismo sono due realtà che possono convivere e trovare un equilibrio in Appennino e il Parco Nazionale confida nel buon senso e nella disponibilità a collaborare e comprendere dei rappresentanti di entrambe le parti, e degli altri enti e soggetti pubblici e privati che a vario titolo (concessione di pascolo, vigilanza e altro) possono dare un contributo utile, ridurre il più possibile i rischi e a favorire sicurezza e senso di sicurezza. 

In merito alla segnalazione di cani da pastore nei pressi del Rifugio Carpe Diem, Passo Pradarena, il Parco rende noto che si è attivato per informare il proprietario del gregge circa le difficoltà riscontrate dagli escursionisti. Durante diversi sopralluoghi il gregge è stato sempre trovato custodito all'interno del recinto elettrificato e l'unico cane da guardianìa (cioè da protezione del gregge) presente legato all'ombra, fuori sentiero, sotto la diretta custodia di un operaio che grazie ad una roulotte assicura sorveglianza h24 sia del gregge che dei cani.  Gli altri cani sono  identificabili come cani da conduzione del  gregge, (due di questi hanno due mesi di età, gli altri due sono di piccola-media taglia e non svolgono lavoro di difesa).
Il pascolo e la presenza del gregge in loco risultano regolarmente autorizzate e concesse dal Consorzio Alta Val Secchia (titolare del terreno). L'allevatore nei prossimi giorni provvederà comunque a collocare la recinzione e i relativi animali in un'area meno di passaggio, per rendere meno probabili incontri tra cani ed escursionisti, che potrebbero comportare pericoli.
Tuttavia il Parco a Pradarena così come in altri punti di arrivo e passaggio più altamente frequentati, opererà per indurre le attività di pastorizia , a tenersi, per quanto possibile, distanti al fine di ridurre i rischi.
Ricordiamo inoltre che il Parco nazionale promuove l'utilizzo dei cani da guardianìa per la difesa delle greggi poiché rappresentano il migliore sistema di prevenzione dei danni da lupo da migliaia di anni, ma allo stesso tempo ne promuove da anni un utilizzo consapevole, con interventi di informazione direttamente in azienda circa la loro migliore gestione, interventi veterinari e interventi di controllo della corretta iscrizione in anagrafe canina. Va ribadito inoltre che il Parco non ha mai ceduto cani agli allevatori e ai pastori locali, i quali utilizzano cani da guardianìa da diversi anni in modo totalmente autonomo, ma al contrario ha promosso lo sviluppo di una rete di scambio tra allevatori locali e nuovi allevatori di zone esterne al perimetro del Parco, dove i lupi sono tornati più di recente e c'è maggiore impreparazione alla convivenza con questo grande predatore. Secondo le norme vigenti il cane da lavoro può essere tenuto libero e senza museruola (ne verrebbe meno il senso, soprattutto in relazione allo scopo di questi cani) ma chiaramente deve essere presente sempre una persona che ne sia il tutore.
Questo aspetto disciplinato dall’articolo 672 del codice penale è oggetto di vigilanza da parte dei Carabinieri forestali e di tutti gli agenti operatori di polizia che provvederanno con le dovute sanzioni, in caso di violazioni, nel Parco nazionale e anche al di fuori di esso, perché la citata norma penale, ovviamente ha valenza  su tutto il territorio nazionale”.  

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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