Intervista ai realizzatori del progetto
( 01 Febbraio 2011 )L'Atelier Di Onda in Onda è una creazione originale che si innesta però sulla vasta esperienza di Reggio Children e vive della relazione con l'intero complesso di elaborazioni e iniziative del sodalizio reggiano. Abbiamo rivolto alcune domande a chi ha lavorato e sta lavorando per il miglior successo del centro di Ligonchio: con Benedetta Barbantini, che è Coordinatrice del progetto, e Meriaelena Bega, pedagogista, entrambe dell'a Area Ricerca Formazione e Consulenza di Reggio Children, e con Giovanni Piazza, Atelierista consulente di Reggio Children.
Innanzitutto è indispensabile una breve premessa sulla funzione degli Atelier nell'esperienza di Reggio Children.
L’idea di atelier che appartiene all’esperienza pedagogica dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia, nasce da un approccio alla conoscenza teso a porre in relazione i linguaggi espressivi dei bambini e degli adulti con i molteplici campi del sapere.
L’atelier è un luogo dove i linguaggi espressivi possono alimentare la creatività, in un continuo dialogo tra immaginazione, fantasia e razionalità. Pensiamo, dunque, anche all’’atelier “Di onda in onda” come anima pulsante, dove il cervello, le mani, la razionalità, le emozioni, l’immaginario, lavorano insieme, si intrecciano e si completano, generando nuove conoscenze sul mondo.
L'ideazione dell'Atelier 'Di Onda in Onda' è stata condotta con e dentro un Parco naturale. Una novità anche per Reggio Children. Cosa ha comportato per voi?
Crediamo che la conoscenza scientifica dei bambini e dei ragazzi nasca anche dall’osservazione spontanea della natura, dalle domande sul mondo, dall’esplorazione e dalla riflessione su ciò che ci circonda. In questo senso la specificità territoriale del Parco, il valore delle sue essenze autoctone, le specie animali viventi, i suoi corsi d’acqua, possono diventare luoghi di incontro e di indagine fortemente intrecciati al contesto della Centrale idroelettrica di Ligonchio.
A sua volta la Centrale si presta ad essere il punto di partenza per capire alcuni fenomeni legati all’acqua ed all’energia. L’intento, dunque, è quello di offrire situazioni e condizioni dove possa emergere un nuovo approccio alle scienze, una nuova didattica della scienza, che inviti i bambini, i ragazzi e gli adulti ad interrogarsi, a ricercare e riprovare, a costruire ipotesi provvisorie cercando di verificarle.
E' possibile fare un primo bilancio del funzionamento dell'Atelier, dal punto di vista organizzativo e didattico? Ed è già possibile determinare un posizionamento dell'Atelier di Ligonchio nella rete, che è mondiale, della vostra organizzazione?
Possiamo esprimere piena soddisfazione per la partecipazione e l’interesse dimostrati sia a livello locale che a livello nazionale ed internazionale. Già la sperimentazione del cosiddetto “Atelier in cantiere” nell’agosto 2009, con un unico prototipo sull’acqua ed un percorso espositivo multimediale, ci restituì risultati molto incoraggianti; poi il 10 luglio scorso abbiamo inaugurato il Campo Base dell’atelier, alla presenza di un gruppo internazionale di ricercatori, educatori e pedagogisti iscritti alla prima Summer School di Reggio Children. Da allora abbiamo registrato la presenza di più di 3000 visitatori.
La partecipazione si è concentrata soprattutto nel periodo estivo, durante il quale abbiamo accolto in particolare famiglie e turisti provenienti da diverse parti d’Italia; poi, con l’autunno e con l’avvio del nuovo anno scolastico, sono iniziati incontri con le scuole di ogni ordine e grado, soprattutto provenienti dal territorio della montagna.
Nel mese di settembre sono stati accolti diversi gruppi: 30 studiosi del Reggio Emilia Institutet di Stoccolma, un gruppo di 20 giovani ambasciatori del Parco provenienti da diversi Paesi del Mondo (Progetto Parco nel Mondo). Inoltre, per sancire l’avvio del nuovo anno scolastico, Parco e Reggio Children hanno realizzato all’interno dell’atelier, in collaborazione con il CCQS di Castelnovo ne’ Monti, una giornata di formazione rivolta ad 80 insegnanti dal nido fino alla scuola secondaria superiore, in servizio sul territorio del Parco. Ricordiamo anche, nel mese di novembre, la visita del Prof. Nicos Valanides, Professore Associato al Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Cipro e di una delegazione di giornalisti di testate e televisioni di livello nazionale.
Per la prossima primavera/estate sono già a calendario diversi appuntamenti quali le visite di altre scuole della provincia e alcune delegazioni del circuito internazionale di Reggio Children. A questi primi successi ha sicuramente contribuito il consolidamento di un gruppo di lavoro stabile di atelieristi/educatori, protagonisti di un percorso formativo con Reggio Children, che sta qualificando sia la loro professionalità che le proposte educative dell’atelier.
Il progetto vuole svilupparsi in stretta relazione con il territorio e le sue espressioni sociali e culturali. Quali attese avete a questo proposito?
L’immagine di bambino, di ragazzo e di adulto che sosteniamo parte da un’idea positiva di persona capace di porsi in relazione attiva con l’ambiente circostante ed i suoi fenomeni culturali. L’acqua e l’energia sono due elementi che da sempre contraddistinguono la storia del comune di Ligonchio e ne qualificano l’identità. In questo senso il progetto dell’atelier “Di onda in onda” prende forma dal dialogo con il territorio e da esso ne viene ispirato per costruire i temi di ricerca. Proprio in considerazione del forte legame con il contesto storico-culturale e geografico in cui si trova, l’atelier sarà plurimo e differenziato, collocato in alcune aree esterne del Parco e all’interno della Centrale Idroelettrica Enel.
Pensiamo ad un unico grande atelier diffuso nel territorio, dove esplorazioni e sperimentazioni esterne ed interne si possono intrecciare ed alimentare tra di loro generando una sensibilità ampia ed ecologica in cui rendere visibile l’idea che l’uomo e il suo habitat sono in costante interazione e modificazione reciproca.